“Non consideriamo solamente le performance, ma anche la comunicazione” – Sarah Wennekes
Intervista con la Windsurfer Sara Wennekes, atleta ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, riguardo a Management Drives. Conoscere le motivazioni del team che circonda la surfista Sara Wennekes ha permesso di ottenere i migliori risultati finora raggiunti.
“Ho intrapreso un percorso diverso dal solito nella mia carriera sportiva”, dice la windsurfer professionista Sara Wennekes. Si è qualificata per i Giochi Olimpici con un impressionante quarto posto ai Campionati del Mondo di gennaio a Lanzarote. In questa intervista, parla di come ha raggiunto questa prestazione, del ruolo che hanno avuto le sue motivazioni personali e di come continua a evolvere per avere successo ai Giochi Olimpici dell’estate prossima.
Qual’è stato il tuo percorso per ottenere una qualificazione olimpica?
“Fino al 2019, facevo parte delle squadre giovanili olandesi e avevo ottenuto buoni risultati. Tuttavia, nella categoria senior, i risultati erano deludenti. Pertanto, ho dovuto lasciare la squadra nel 2019. Ma non ero ancora pronta per arrendermi. Così, ho intrapreso la mia strada. Ho comprato un furgone e ho ricominciato da capo. Non avevo soldi e neanche attrezzature. Con il sostegno di Club TalentEmpowerment, tra gli altri, sono riuscita a intraprendere questo viaggio. È stato in questo stesso momento che è stato annunciato che il windsurf ‘originale’ stava cambiando in Windfoil. Hai una pinna sotto la tavola che ti fa scivolare sull’acqua (l’attrito tra pinna e l’acqua è ridotto al minimo e la tavola è completamente sospesa, ndr). Le velocità sono molto più elevate, fino a 50 o 60 km/h, ed è richiesta una tecnica diversa.”
“Nel 2020, ho iniziato la preparazione. Mi allenavo 20 ore a settimana e lavoravo altre 20-30 ore. Vedevo miglioramenti. Ad esempio, ho vinto una competizione di Coppa del Mondo e sono arrivata nona al Campionato Europeo a Marsiglia nel 2021. Questo è stato l’inizio della preparazione olimpica, che ha portato a uno status A e a un quinto posto al Campionato Europeo nel 2022.”
“Il 2023 è stata la mia migliore stagione finora: ottava ai Campionati del Mondo, terza all’evento di prova olimpica ed undicesima ai Campionati del Mondo nel mio paese. Questo ha portato al ritorno nel Team Allianz, la squadra olandese di vela della Federazione sportiva acquatica. E una qualificazione olimpica!”
Gestione dei punti di forza e dei punti di debolezza in un team giovane
“Le conoscenze che ho acquisito grazie a Management Drives hanno portato a molti momenti di consapevolezza nel percorso che ho intrapreso.
Prendere l’iniziativa, darci dentro, dare tutto quello che ho (rosso).
Le capacità organizzative sono un mio grande punto di forza; strutturo molto il mio lavoro (blu). E anche la parte analitica è significativa (giallo). Mi piace confrontarmi con altre persone se sto facendo bene e chiedo molti feedback (verde). Il fatto di avere un obiettivo in mente, un approccio strutturato e non avere paura di dare tutto, ha portato a questi buoni risultati (arancione). È soddisfacente rendersene conto.”
“Abbiamo un team giovane e abbiamo dedicato molto impegno al nostro modo di lavorare insieme. Si percepisce davvero come una collaborazione. È stato utile che i miei allenatori abbiano anche fatto l’analisi di Management Drives. Ora capiamo ancora meglio quali siano i punti di forza e i punti di debolezza reciproci.”
“Certo, ci sono scontri a volte. Abbiamo sviluppato un buon sistema per affrontarli. Le analisi di MD lo confermano. In sostanza gli allenatori mi coinvolgono molto nei programmi e viene dato molto spazio ai feedback. Questo è un aspetto importante per me. Inoltre, mi piace che ci sia una buona organizzazione e obiettivi chiari. Finché sento di avere il controllo, per me va bene. Se la collaborazione permette questo, io sono più forte.”
“Un lato negativo è che trovo difficile delegare. Ad esempio, mi piace raccogliere e controllare il materiale e non sopporto che gli allenatori controllino troppo. Abbiamo dovuto parlare di questo perché anche l’allenatore ha bisogno di controllare il materiale. Come soluzione, abbiamo concordato che l’allenatore controlla quando io non lo vedo. Così non mi infastidisco.”
“Ora capiamo molto meglio da dove derivano i nostri comportamenti. Quando c’è un conflitto, indaghiamo sulla sua causa. Ci aiuta nel nostro modo di comunicare. Siamo ancora molto concentrati su di me come atleta, come individuo, ma siamo un team. Questo è il prossimo passo nel nostro percorso. Sfruttare meglio anche i punti di forza degli allenatori.”
La comprensione dei nostri drive ci aiuta
“Quando sono sotto pressione, inizio ad analizzare tutto e a mettere tutto in discussione. Allora voglio provare cose nuove. Ma questo porta solo al caos nella mia mente. Il mio allenatore, d’altra parte, si trova molto più a suo agio nel conosciuto e si concentra di più sul piano originale. Così entriamo in conflitto. Quindi ora, quando succede questo, torniamo al mio lato strutturato. Questa comprensione reciproca ci ha aiutato molto ad affrontare i momenti di stress.”
“Valutiamo ogni competizione e campo di allenamento. Non solo sulle prestazioni, ma anche sulla comunicazione. Sappiamo quali sono i nostri punti di forza e come sfruttarli al meglio. E come affrontare le nostre debolezze.”